Ente Morale D.L. 5 aprile 1945, n. 224

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Ungheria, il premier Orban azzera la Costituzione e premia i nazisti. Europa in silenzio
di Fabio Sebastiani
Il premier ungherese Orban

Tre medaglie a tre esponenti di estrema destra. Dopo le tanto contestate modifiche alla Costituzione e i forti richiami da parte dell'Europa, il premier conservatore ungherese Viktor Orban torna a sfidare le opposizioni e l'Europa e va dritto sulla sua strada, decorando tre personalita' di estrema destra e apertamente razziste: un giornalista tv, un archeologo e un cantante rock.
Migliaia di ungheresi intanto, sfidando il freddo glaciale hanno manifestato contro le politiche del governo di centrodestra, chiedendo il rispetto della democrazia e delle liberta'.
Tra i tre esponenti di estrema destra c'e' Kornel Bakay un archeologo noto per le sue teorie antisemite. In passato aveva affermato che sarebbero stati gli ebrei ad organizzare il commercio degli schiavi nel Medio Evo, destando grande sconcerto. C'e' poi Ferenc Szaniszlo, giornalista della Echo TV, vicino al partito di Orban, il Fidesz. Al reporter, che recentemente e' stato sanzionato dall'Autorita' di sorveglianza dei media per avere definito i Rom delle ''scimmie'', e' stato conferito il premio Tancsics, uno dei piu' alti riconoscimenti per i giornalisti. In segno di protesta una decina di suoi colleghi che in passato sono stati insigniti con questo premio, hanno riconsegnato alle autorita' la decorazione.
Il terzo caso e' quello del cantante Janos Petras, del gruppo rock Karpatia, che ha avuto la Croce d'Oro al Merito. La sua band in passato ha partecipato ad una marcia della Guardia ungherese - un'organizzazione paramilitare dichiarata fuorilegge - e nelle sue canzoni ha chiesto di rivedere i confini nazionali.
Intanto ieri per le strade di Budapest sono scesi in piazza almeno 4.000 ungheresi che hanno manifestato la loro opposizione alle politiche del governo, come le recenti modifiche alla Costituzione che limitano i poteri dell'Alta Corte e azzerano le liberta' civili. Da parte della Commissione europea, del Consiglio d'Europa, e degli Stati Uniti c’è grande preoccupazione.
In piazza, in molti hanno evocato la spauracchio della dittatura come l'avvocato Laszlo Majtenyi, mentre il filosofo Miklos Tamas Gaspar ha invitato le opposizioni a riflettere su un eventuale boicottaggio delle elezioni nel 2014, il cui risultato ''e' gia' stato scritto in partenza'' e ''servira' solo a legittimare il potere di Orban''. I provvedimenti del Governo, infatti, sono un segnale agli estremisti di destra Jobbik, che alle recenti legislative hanno ottenuto il 17% dei consensi e che dispongono di una quarantina di seggi in Parlamento.
Le modifiche liberticide alla Costituzione, votate dal Parlamento, prevedono limitazioni per il potere giudiziario, limitazioni alla libertà di stampa. Ed inoltre, diritti riconosciuti solo alle coppie eterosessuali e sposate. Il Partito comunista sarà dichiarato fuorilegge. Sarà reato dormire per strada e gli studenti che si laureano con gli aiuti di Stato non potranno lasciare il paese per dieci anni.Critiche e preoccupazioni sono state espresse dalle più alte cariche europee, dal presidente della Commissione José Barroso al segretario generale del Consiglio Thorbjørn Jagland fino al presidente del Parlamento Martin Schulz, non fanno altro che confermare l’impotenza delle istituzioni continentali. Tutto quello che Jagland e Barroso hanno potuto fare, è stato di sollecitare il primo ministro ungherese Viktor Orban a impegnarsi per stabilire contatti con le istituzioni europee, al fine di eliminare le molte incompatibilità delle modifiche costituzionali con i principi europei e il diritto comunitario. Critica anche la cancelliera Angela Merkel.
Ma Orban non ha alcuna intenzione non ha alcuna intenzione di deviare dal suo percorso. Il suo partito Fidesz non è una recente creazione movimentista, ma un partito conservatore-cristiano nato sulle macerie del muro di Berlino che fa parte del Partito Popolare Europeo, insieme allo stesso Barroso. Alle elezioni del 2010 ha ottenuto la maggioranza del 52% che gli ha permesso di ottenere i due terzi del parlamento necessari a modificare la costituzione. Cosa che ha fatto fin da subito, insieme all’occupazione della Banca Centrale coi suoi uomini, dicendo che avrebbe “rivoltato il paese come un calzino”. E una nuova Carta costituzionale è entrata in vigore a inizio del 2012. Poi, siccome tutta una serie di ulteriori leggi autoritarie sono state bloccate dalla Corte Costituzionale, settimana scorsa sono stati presentati ulteriori emendamenti alla carta proprio per ridurre la possibilità di intervento della Corte. Riforme che sono passate due giorni fa a larga maggioranza – 265 favorevoli, 11 contrarti e 33 astensioni – mentre i socialisti, maggior partito d’opposizione, hanno abbandonato l’aula.
Oltre alle limitazioni del contro potere della Corte Costituzionale, che potrà intervenire solo su questioni procedurali e non di merito, le nuove modifiche prevedono tutta una serie di limitazioni anche per i tribunali, dato che sarà relativamente facile chiedere e ottenere lo spostamento dei processi in altra sede. Limitata anche la libertà di opinione e di espressione, se questa lede una non meglio specificata “dignità della nazione ungherese”. E, come contorno, i dibattiti pre-elettorali saranno vietati su radio e televisioni private. Poi aumentano i poteri di prevenzione e contenimento delle forze di polizia, che potranno incarcerare i soggetti sospettati di sedizione e congiura. E il vecchio Partito Comunista è messo ufficialmente fuori legge e dichiarato “organizzazione criminale”, rendendo così possibili i processi politici. 

FONTE:http://www.controlacrisi.org/notizia/Politica/2013/3/18/32008-ungheria-il-premier-orban-azzera-la-costituzione-e-premia-i/

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