ALTRI MESSAGGI A SOSTEGNO DELLA GIORNATA DEL TESSERAMENTO 2015
Susanna Camusso, Segretario Generale CGIL
Perché iscriversi all’Anpi? È una domanda insulsa. L’Anpi rappresenta la nostra libertà, la nostra democrazia, il nostro desiderio di eguaglianza, la nostra fratellanza con i deboli e gli sfruttati, la nostra storia.
A qualcuno potranno sembrare parole antiche, sentimenti passati, racconti da dimenticare. Eppure, quando percepisco lo schiavismo nelle campagne e rigurgiti antisemiti nelle nostre città, quando si nega la dignità del lavoro e nel lavoro, quando ai giovani non si offre un lavoro dignitoso per tenerli in stato di precarietà perenne, quando i forti evadono i loro doveri sociali e fiscali impunemente, quando si muore nelle fabbriche perché diminuire i costi vale più della vita delle persone, quando il profitto è l’unico parametro dei potenti, quando vedo tutto questo e lo sconforto, la paura di non farcela, di abbandonare può avere il sopravvento, sapere di essere una dell’Anpi dà quella forza e quel coraggio che anche i nostri padri, sono certa, hanno cercato e hanno trovato nei loro compagni.
Carla Cantone, Segretario Generale SPI-CGIL
Di fronte ad una crisi pesante sono a rischio valori e diritti.
Noi dobbiamo difenderli per impedire che la destra più pericolosa si impadronisca dei sentimenti delle persone, in particolare quelle più fragili e più esposte. Valori di uguaglianza e solidarietà, così come i diritti costituzionali sono i pilastri della democrazia, della giustizia sociale.
L’ANPI è tutto questo. L’ANPI è la storia più bella del nostro Paese, l’ANPI è la libertà.
L’ANPI è di tutti noi, aiutiamo l’ANPI ad essere sempre un grande forza per giovani ed anziani.
Noi dobbiamo difenderli per impedire che la destra più pericolosa si impadronisca dei sentimenti delle persone, in particolare quelle più fragili e più esposte. Valori di uguaglianza e solidarietà, così come i diritti costituzionali sono i pilastri della democrazia, della giustizia sociale.
L’ANPI è tutto questo. L’ANPI è la storia più bella del nostro Paese, l’ANPI è la libertà.
L’ANPI è di tutti noi, aiutiamo l’ANPI ad essere sempre un grande forza per giovani ed anziani.
Francesca Chiavacci, Presidente Nazionale ARCI
Un consiglio che diamo sempre a chi si iscrive ad un’associazione è quello di leggerne lo Statuto.
Per una associazione infatti lo Statuto rappresenta quello che per uno Stato è la Costituzione: l’atto fondativo, i valori, le prospettive. Questo esercizio acquista un particolare valore simbolico per l’ANPI, che è l’associazione che riunisce chi la Costituzione Italiana, che difende la libertà e la democrazia nel nostro Paese, l’ha resa possibile.
Ma tesserarsi all’ANPI quest’anno, settant’anni dopo la Liberazione, non è semplicemente onorare uno splendido debito di riconoscenza. Nel suo Statuto l’ANPI si propone di “dare aiuto e appoggio a tutti coloro che si battono, singolarmente o in associazioni, per quei valori di libertà e di democrazia che sono stati fondamento della guerra partigiana e in essa hanno trovato la loro più alta espressione” (art. 2, lettera m). C’è quindi un tema attualissimo, un progetto collettivo a cui dare forza. Un progetto che l’ANPI stessa, nel suo Statuto, si propone di portare avanti con le altre realtà associative.
Non è un caso che molti soci ARCI ogni anno si tesserano all’ANPI e che tante, sui territori, siano le iniziative realizzate in comune. Le nostre due associazioni sono da sempre legate da una vicinanza storica e da un vincolo di amicizia. Insieme portiamo avanti un progetto democratico: di partecipazione, di diffusione della cultura, di libertà. Pratiche che vogliamo diffondere soprattutto alle nuove generazioni, grazie alla memoria e all’esempio di chi è stato protagonista della lotta partigiana. E il 2015, ne sono sicura, sarà un nuova sfida da raccogliere insieme.
Nadia Urbinati, accademica e giornalista
Le promesse della nostra Costituzione di garantire a tutti e a tutte libertà e uguale dignità e considerazione presumono un impegno costante dei cittadini e delle istituzioni affinché i diritti civili e sociali siano non solo dichiarati ma anche applicati e difesi. Oggi, diversi cittadini/e sanno che alcune decisioni della maggioranza penalizzeranno i loro diritti come lavoratori. Come si può accettare che chi non ha bisogno di quei diritti decida di toglierli o decurtarli a chi ne ha bisogno?
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