Ente Morale D.L. 5 aprile 1945, n. 224

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La piccola internazionale nera di Forza nuova
Un festival a metà settembre, probabilmente in Brianza, con antisemiti, integralisti cattolici e nostalgici dell’Europa nazista
Redazione  -  Osservatorio democratico  -  03/08/2013





















Da giorni, ostentatamente, Forza nuova pubblicizza lo svolgimento, il 12-13 e 14 settembre prossimo, del secondo Festival Boreale, nei pressi di Milano. Un appuntamento che farebbe seguito al festival «nazional popolare», indetto l’anno scorso in Ungheria insieme al Hatvannégy varmegyék ifjusàgi mozgalom (Hivm), ovvero al Movimento della gioventù delle 64 contee, fondato da Toroczkai Làslò, cui presenziarono neofascisti svedesi, norvegesi, croati, spagnoli, fiamminghi e polacchi. Nell’occasione si costituì «un coordinamento europeo delle forze nazional-rivoluzionarie» e prese corpo l’idea di dar vita a un «Parlamento ombra» in grado di contrastare quello di Strasburgo e denunciare «le vere sedi del potere eurocratico», tentando l’avvio «in qualche zona d’Europa del progetto di moneta alternativa».
Ora è la volta dell’Italia, dove, tra concerti nazi-rock (si pensi ai nostrani Legittima offesa, Ddt e Hobbit, accanto ai rumeni Romantikus eroszak, letteralmente Violenza romantica) e dibattiti vari, sono attesi, oltre agli esponenti dell’Hivm ungherese, i croati dell’Hcsp (già accusati di antisemitismo nel proprio paese), gli spagnoli di Democracia nacional, gli svedesi del Nordisk ungdom (un gruppo in rapporti da tempo con Forza nuova), i norvegesi di Malmannen, i francesi di Renouveau francais (integralisti cattolici che hanno in odio i principi della Rivoluzione del 1789) e i fiamminghi di Voorpost (che vorrebbero unire in Europa tutti i territori di lingua tedesca e che giusto per non sbagliare ostentano nel simbolo una runa nazista). Una piccola Internazionale nera.
L’intento è di suscitare clamore. Forza nuova, in crisi di visibilità, tenta questa strada dopo le indecenti contestazioni indirizzate al ministro dell’Integrazione Cécile Kyenge. L’ultima volta che aveva provato a costruire un evento a livello internazionale risale e al 22 maggio 2010, proprio a Milano, con delegazioni provenienti dall’Ungheria e dalla Grecia. Il corteo fu vietato dalla questura. Adesso trasmigrano a nord della città, alla volta di un piccolo centro. La ricerca di un capannone in grado di ospitare qualche centinaio di persone è stata affidata a Luca Giugno, il segretario provinciale di Monza e Brianza. Al momento ancora nessun risultato concreto. Vedremo.

FONTE:http://www.osservatoriodemocratico.org/page.asp?ID=3374&Class_ID=1004

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