L'esistenza di una organizzazione già collaudata come le Squadre di Difesa facilitò enormemente la formazione delle S.A.P.. Tuttavia a Genova vi fu una modifica rispetto alla impostazione formulata dalle direttive del C.V.L.: le Squadre d'Azione non ebbero subito una struttura unitaria richiesta ma vennero costituite su base partitica inserendosi nelle organizzazioni clandestine dei vari partiti della città.
Nello stesso mese di giugno (1944) - sulla base delle anticipazioni di Longo - si costituì a Genova il Comando S.A.P. Garibaldi che fu composto da:
- Giuseppe Noberasco (Gustavo) comandante
- Dante Conte (Luigi) commissario
- Franco Diodati vicecommissario
- Gelasio Adamoli capo di Stato Maggiore
- Fernando Pucci (Ettore) ufficiale di collegamento
Simili comandi di corrente vennero più tardi costituiti - per le S.A.P. - anche da altri partiti:
- Negrini (Giuseppe Ferrari) e Dani assunsero il Comando delle formazioni S.A.P. Giustizia e Libertà del Partito d'Azione.
- Aldo Podestà e Dante Storace ebbero il Comando delle S.A.P. Mazzini del Partito Repubblicano;
- Spirindione Gostizia (Prati) in Comando della S.A.P. Autonome organizzate dal Partito Liberale;
- Dante Bruzzone di quelle del P.S.I.U.P.;
- Pittaluga di quelle libertarie;
-Mario Galli di quelle del Partito democristiano.
Dato il rapido sviluppo di queste formazioni nel luglio e agosto 1944, il problema del loro inquadramento unitario venne affrontato con la creazione, in seno al Comando Regionale, della Sezione Mobilitazione e Squadre cittadine che ebbe appunto il compito di collegare insieme tutte le formazione preparandone l'unificazione.
La sezione fu composta da un rappresentante di ogni organizzazione armata cittadina.
Nel corso dell'estate e dell'autunno 1944 venne completata la struttura e adeguato l'addestramento delle S.A.P. genovesi, che risultarono schierate su 36 Brigate formate da 3-4 distaccamenti ognuna, a loro volta composti da 5 squadre di 5 uomini.
Il dispositivo agli inizi dell'inverno del '44 (in agosto-settembre, le Brigate SAP Garibaldi erano soltanto 19) risulterà il seguente:
- 24 Brigate Garibaldi, organizzate e dirette del PCI
- 2 Brigate Matteotti, organizzate e dirette dal PSIUP
- 2 Brigate Mazzini, organizzate e dirette dal PRI
- 1 Brigata Patria, organizzata e diretta dalla DC
- 4 Brigate GL, organizzate e dirette dal Partito d'Azione
- 2 Brigate Libertarie, organizzate e dirette dai gruppi Anarchici o Libertari (che si fecero rappresentare, nella Sezione Mobilitazione, dal PRI)
- 1 Brigata Autonoma, organizzata e diretta dal PLI
A metà agosto, comunque, le S.A.P. più efficienti di officina e di zona erano - a Genova - un centinaio con circa 500 effettivi, rispetto ad un inquadramento di 425 con oltre 2.000 effettivi (ricavato evidentemente dalla trasformazione delle già esistenti Squadre di Difesa) sulla cui attività non era ancora possibile contare in modo preciso. (1)
Il primo ordine alle S.A.P. fu: un'arma ad ogni sapista; e l'esecuzione di quest'ordine significò ben presto il disarmo specialmente sui singoli militari germanici, fascisti e dell'esercito di Salò che venivano sorpresi dai sapisti appostati nelle zone più isolate della periferia.
Intensa fu subito anche l'attività di lancio e diffusione dei manifestini, delle scritte stradali e - in agosto - l'opera di contatto e di trasferimento in montagna dei soldati della MOnterosa e della S.Marco che manifestavano l'intenzione di disertare.
Dall'organizzazione delle squadre ricavò anche particolare impulso - in tutta la Regione - il Servizio Informazioni del C.M.R.U..
Anche a Savona la costituzione delle S.A.P. venne iniziata nel mese di giugno; l'impegno del movimento clandestino mise ben presto a disposizione del Comitato Militare provinciale e del Comando di Sottozona le seguenti informazioni cittadine:
- Distaccamenti S.A.P. (forza iniziale 3 squadre di 5 uomini)
- Graziano
- Rambaldi
- Anselmo
- Tambuscio
- Antonini (con i quali venne formata la Brigata S.A.P. "C.Colombo" comandata da Armando Bixio)
- Gatti (zona di Villapiana)
- De salvo (zona Santuario)
- Secchi (zona Lavagnola) (con i quali venne formata la Brigata S.A.P. "F.Falco" che ebbe una forza complessiva iniziale di n. 54 effettivi).
Nel centro di Vado Ligure entrò in azione - nel mese di luglio - u gruppo sapista che costituì il nucleo iniziale di una Brigata (Comandata da Carlo Aschero) i cui distaccamenti - vicini alla zona dell'entroterra - avrebbero più tardi operato come veri e propri reparti militari di montagna, costruendosi nelle colline della periferia basi e rifugi perfettamente mimetizzati.
Le prime azioni della S.A.P. di Savona furono costituite essenzialmente - in giugno e luglio - da operazioni di disarmo di militi della G.N.R. e di prelevamento di viveri e materiali necessari alle truppe di montagna.
Particolarmente efficiente fu in agosto la loro opera di propaganda diretta ai soldati della S.Marco, le scritte murali, la diffusione nelle fabbriche di opuscoli e di giornali clandestini, i lanci di volantini nei cinema e nelle strade principali della città.
Sino all'agosto del '44 le squadre patriottiche di Imperia avevano funzionato alle dirette dipendenze del "Triangolo insurrezionale" composto dal Comandante G.A.P. e dalle Squadre di Difesa, dal Comandante e dal Commissario politico delle formazioni di montagna. Poco numerose ma molto ardite avevano operato quasi sempre in concomitanza con il gruppo gappista.
Nella seconda quindicina di agosto il Comitato Unificato delle S.A.P. - nominato in luglio dal C.L.N. imperiese col compito di collegare tutte le organizzazioni militari clandestine di città - costituì il Comando S.A.P. affidandogli il compito di inquadrare militarmente i reparti patriottici cittadini della estrema riviera di ponente.
Vennero così costituite le Brigate S.A.P. "Walter Berio" - dislocata ad Oneglia su 9 distaccamenti - e la Brigata "L. Acquarone" - dislocata a Porto Maurizio su 5 distaccamenti.
Due altre Brigate S.A.P. vennero, pressochè contemporaneamente, costituite a San Remo (su 5 distaccamenti) e a Diano Marina.
Le quattro formazioni, completate da diversi distaccamenti autonomi organizzati in alcuni paesi del fondo valle e in alcuni centri del litorale, formarono - alla fine di agosto - la Divisione S.A.P. "G.M. Serrati" il cui comando fu assunto da Ilo Martini (Rolando) comandante, Carlo Aliprandi (Lungo) commissario, Amilcare Ciccione per il Comitato Unificato, Morono Lino (Labò) addetto ai collegamenti, Carlino Carlini (Andrea) con funzioni di capo di Stato Maggiore.
Il funzionamento delle squadre dipendenti della Divisione "Serrati" si orientò con positivi risultati (anche durante la fase di inquadramento) su 3 attività fondamentali:
a) organizzazione di un servizio informativo diretto a conoscere a fondo l'attività in campo nemico;
b) condotta di operazioni di disarmo;
c) organizzazione di un servizio di prelievo di fondi, vestiario e viveri a favore delle formazioni di montagna.
(1) Cfr. Relazione del T.I. del 16-8-44
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