Raduno neofascista Mse, saluti romani al corteo della destra estrema: sfilano poche centinaia di persone
Dovevano essere alcune migliaia e, nonostante l'"arruolamento" di alcune centinaia di famiglie in emergenza abitativa (reclutate nei mesi passati dai neofascisti), a sfilare per le vie del quartiere Prati, tra saluti romani e pugni chiusi - alla maniera degli estremisti di destra russi - sono stati meno di quattrocento. Il corteo del Movimento sociale europeo – neonata formazione neofascista che vuole riunire i fuoriusciti della Fiamma, ma anche di Forza Nuova e CasaPound - si è tradotto in un flop. Appuntamento a piazza Risorgimento, da dove, a partire dalle 16, l'orda nera ha percorso via Crescenzio, per arrivare a piazza Cavour, scortata da un centinaio di agenti di polizia - in tenuta anti-sommossa e in borghese. A poche centinaia di metri, un presidio antifascista ha voluto manifestare contro quello che è stato definito un “oltraggio alla città di Roma”. Tante le voci che si sono levate nei giorni scorsi contro questa manifestazione. A partire da quella di Daniele Regard, presidente dell’Ugei, che proprio dalle pagine dell’Huffington Post aveva rivolto un appello alle istituzioni locali, affinché intervenissero per bloccare il corteo. Appello raccolto dal presidente della Provincia, Nicola Zingaretti, ma non da Gianni Alemanno e Renata Polverini, che hanno scelto la linea del silenzio.
“Quelli che non ci vogliono vedere sfilare dovrebbero venire qui”, dice a mo’ di sfida Giuliano Castellino, portavoce dell’Mse, un passato in tutto le principali formazioni della destra estrema, dalla Fiamma alla Destra a Forza Nuova, fino al Popolo di Roma, vicino al sindaco di Roma, Gianni Alemanno. Oggi viene corteggiato dalla Destra di Francesco Storace. All’HuffPostItalia dice: “Siete dei bugiardi, per quello che avete scritto. Non siamo neofascisti, non siamo né a destra né a sinistra”, è la sua linea. Smentita, nei fatti, dai saluti romani che, di tanto in tanto, si levano tra la folla. Oppure dagli estremisti neri che erano in piazza. Come quell’Andrea Insabato, militante di Terza Posizione, pluricondannato e coinvolto in alcune inchieste sui Nar, arrestato a Roma all'inizio degli anni '90 per azioni razziste e antisemite. Ma anche Bruno di Luia, ex Avanguardia nazionale, picchiatore nero – una ventina di volte in carcere. O alcuni “pilastri” dei movimenti neofascisti italiani, come Adriano Tilgher (oggi nello staff dell’assessore regionale alla Casa, Teodoro Buontempo) e Luca Romagnoli, segretario della Fiamma; il consigliere comunale de la Destra, Dario Rossin.
(VEDI SOTTO LE FOTO DEL CORTEO)
L’operazione di Giuliano Castellino è quella di unire, seguendo gli schemi e ispirandosi agli slogan della destra sociale (da quelli della lotta per la casa a quelli per la lotta al lavoro), le principali anime neofasciste italiane, presentandole in questo nuovo contenitore. Nero, rosso e bianco i suoi colori: gli stessi della bandiera nazista. Oggi sulla bandiera dell’Mse c’è un’araba fenice, a simboleggiare la rinascita dell’Europa per la quale si vogliono battere questi ragazzotti con le teste rasate. Molti hanno meno di 20 anni, vengono reclutati nelle scuole, dove già sono attivi il Blocco Studentesco (CasaPound) e Lotta Studentesca (Forza Nuova). Il servizio d’ordine messo in campo da Castellino – guanti neri, fascia dell’Mse al braccio, alcuni con casco sotto al braccio – vuole evitare che vengano esibiti simboli come croci celtiche e svastiche. Viene persino distribuita una lista con gli slogan ammessi.
I camerati dell'Mse ce l’hanno con chi, nei giorni scorsi, non li avrebbe voluti far sfilare. Qualcuno sente insulti contro Daniele Regard: “Quello l’accoppamo”, dicono in romanesco. La rabbia è tanta, anche se Castellino cerca di dissimularla. "Basta tensioni, vogliamo superare le contrapposizioni tra destra e sinistra". Decine le bandiere dell’Mse distribuite ai manifestanti, tante anche quelle della destra estrema europea: dai movimenti di estrema destra russi, greci, corsi e argentini, a quelle di Terza posizione. E ci sono anche tanti immigrati, alcuni siriani. Sono quelli ai quali Castellino ha promesso di impegnarsi affinché possano avere una casa. E che, oggi, sono stati “precettati”. “Seguitemi, fatemi come vi dico io”, urla una ragazza bionda, sui 30 anni, che si presenta con questo manipolo di disperati senza casa, in piazza Risorgimento, un’ora prima dell’inizio del corteo. Sembra quasi la claque dei neofascisti. Alla fine, quando in piazza Cavour le famiglie con i bambini se ne saranno andate via, rimarranno in tutto meno di cento persone.
Alla testa del corteo, Castellino sceglie di far sfilare il figlio di 11 anni, facendolo anche notare ai giornalisti. Vuole lanciare un messaggio: “non siamo dei mostri”. Ma nel corteo si riconoscono tanti ragazzi noti alle forze dell’ordine, in particolare alla Digos romana. “Con noi c’è la gente che non ha una casa – dice Castellino – persone che la sinistra dovrebbe difendere. Perché non è con noi a manifestare? Lo dico anche a quei quattro pagliacci di antifascisti che sono contro di noi”.
Due grandi striscioni, alla testa del corteo, recitano: "Euroribellione" e "Movimento sociale - lotta per la casa". Gli slogan sono contro Mario Monti, Mario Draghi, la Bce e Equitalia. Ribellione è la parola scandita più frequentemente. Gridano “Crisi, sfratti, precarietà, occupiamo tutta la città” ma anche “Europa, nazione, rivoluzione”. E promettono rivolte: “Madrid, Atene, adesso Roma viene” e ancora “Contro l’Europa della Bce, viva l’Europa dell’Mse”. Arrivati a piazza Cavour, poco prima delle 18, gli organizzatori gridano al megafono: “La piazza è piena”. Alcuni manifestanti si guardano e sorridono: le cento persone rimaste occupano a malapena il lato di fronte al cinema Adriano. Ma Castellino ci crede ancora molto: “Oggi nasce una forza nuova, che vuole riprendersi l’Europa”. In serata tutti al pub, a festeggiare la prima uscita pubblica dell'Mse.
Le reazioni. Tra i primi a intervenire, subito dopo la fine del corteo, Renzo Gattegna, presidente delle comunità ebraiche: "Il triste repertorio di saluti romani e gli slogan proposti oggi a piazza Risorgimento dai militanti delle destre xenofobe europee, il loro vergognoso richiamo a un'epoca di odio e di intolleranza che tanto dolore ha portato al nostro paese e al mondo intero, suscita sdegno e riprovazione. Rappresenta infatti un'offesa ai valori su cui si fondano la nostra Costituzione e il nostro patto sociale: democrazia, uguaglianza, rispetto e tutela delle differenti identità, rigetto di ogni forma di ideologia assolutista e discriminatoria. Oggi, con questa manifestazione, è stata fatta violenza non soltanto a Roma, città medaglia d'oro per la Resistenza, ma a tutta l'Italia che crede e che si riconosce in suddetti principi". L’Associazione nazionale perseguitati politici antifascisti (Anppia), nel manifestare "profondo sdegno e preoccupazione per il corteo neofascista", si rivolge "alle istituzioni e alle forze democratiche affinché mantengano alta la vigilanza e si facciano garanti in ogni parte del Paese del rispetto della Costituzione contro ogni rigurgito fascista. Intervenga il Ministero dell’Interno. Non si può più tollerare che le nostre città siano offese da sfilate di movimenti marcatamente antidemocratici".
Da Castel Sant'Angelo, dove si è tenuto il sit-in antifascista, a cui hanno aderito Sel, Fds e Anpi di Roma, ha parlato Gianluca Peciola, consigliere provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà: "Oggi Roma è stata teatro di un vergognoso raduno di formazioni europee di estrema destra", ha detto Gianluca Peciola, consigliere provinciale di Sinistra Ecologia e Liberta, che sta partecipando al presidio. "Nonostante lo sdegno di molte forze politiche e democratiche - prosegue - è stata comunque concessa l'autorizzazione allo svolgimento di questa manifestazione organizzata da formazioni che si ispirano al neofascismo. E' incredibile il silenzio del sindaco Alemanno che non ha speso neanche una parola su questa vicenda, dimenticando ancora una volta di rappresentare tutta la città. Questa manifestazione è una provocazione e un oltraggio per Roma e per l'intero Paese".
http://www.huffingtonpost.it
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