Ente Morale D.L. 5 aprile 1945, n. 224

Ente Morale D.L. 5 aprile 1945, n. 224
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Venerdi' 20 Dicembre
ore 17,30
Ponte Monumentale - Genova

PERCHE’ SIAMO QUI OGGI
Presidio con deposizione fiori presso il Sacrario dei caduti per la lotta di Liberazione.
Il comitato a difesa della Costituzione, Arci, Anpi, Lista Doria Cgil, Cisl, Uil, Pd, Giuristi democratici, Rifondazione comunista, Sel e tante altre associazioni invitano i cittadini ad unirsi a loro venerdì 20 dicembre alle ore 17,30 per deporre un fiore in ricordo dei caduti per la lotta di Liberazione per respingere la violenza e ribadire con forza la necessità di portare avanti i valori di libertà, democrazia e giustizia sociale.
Le forze e le componenti democratiche e progressiste genovesi hanno assistito in queste giornate al crescendo di provocazioni da parte dei manifestanti con profonda inquietudine: condividiamo il malessere generalizzato e lottiamo ogni giorno per esprimere le difficoltà delle persone ma non possiamo che dissentire su tutta la linea per toni, scopi e strumenti utilizzati dai manifestanti.
La preoccupazione per la violazione delle comuni regole di convivenza, per l’identità di chi si cela dietro ai “forconi”, si unisce alla massima solidarietà verso i problemi delle persone che scendono in piazza: anche noi siamo dalla parte di pensionati, studenti, disoccupati, immigrati, famiglie e persone in difficoltà.
Noi intendiamo parteggiare per le manifestazioni civili, che rispettano la legalità e che hanno riguardo della democrazia e dello spirito costruttivo a cui siamo chiamati come cittadini. La soluzione ai problemi del Paese non passa dal disconoscimento delle Istituzioni, ma dalla partecipazione democratica, dal coinvolgimento nella cosa pubblica e nell'integrazione: è su questo terreno che intendiamo condurre il nostro impegno civile e politico.

Chiediamo a tutte le forze democratiche e rispettose dei principi costituzionali e delle regole che ci siamo dati, che condividano con noi ideali e battaglie o che siano nostri rivali in politica, di presidiare i principi cardine della nostra Repubblica e della nostra convivenza civile.

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