Ente Morale D.L. 5 aprile 1945, n. 224

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Quattro neofascisti tra gli eletti del Movimento 5 Stelle

Ci sarebbero dei camerati tra gli eletti di Beppe Grillo, in particolare un senatore, due deputati e un consigliere regionale in Lombardia. È quanto afferma l’avvocato Vincenzo Forte, dirigente Msi e Unione patriottica, oggi elettore del Movimento 5 Stelle.


Secondo quanto ha affermato l’avvocato Vincenzo Forte, dirigente Msi e Unione patriottica, ed elettore del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, ci sarebbero almeno quattro neofascisti tra gli eletti del Movimento alle ultime elezioni. L’avvocato non fa i nomi dei presunti camerati ma fa sapere che si tratta di un senatore, di due deputati e di un consigliere regionale in Lombardia. Tutti i quattro eletti avrebbero militato nella Fiamma tricolore di Pino Rauti fino al 2002 e poi, in seguito, avrebbero mantenuto i contatti con l’area della destra radicale, con gli ambienti culturali come il Centro studi Polaris di Gabriele Adinolfi, il Movimento Zero di Massimo Fini e il comitato Destra per Milano di Roberto Jonghi Lavarini.
“Una precisa strategia di intrusione nel Movimento” - Vincenzo Forte parla di “un fenomeno molto ampio, profondo e radicato” che va al di là dei singoli casi isolati e che, secondo lui, si tratta di “una precisa strategia di intrusione nel movimento grillino, attentamente studiata e organizzata, a tavolino, e portata avanti, nella massima riservatezza e discrezione, da alcuni gruppi neofascisti locali, legati all’ex capo carismatico di Avanguardia nazionale, Stefano Delle Chiaie”. E la presunta apertura di Beppe Grillo alla destra italiana è stata oggetto di discussioni già in passato, per esempio in occasione del deposito dei contrassegni elettorali, quando il leader del Movimento 5 Stelle fece riferimento a Casa Pound.

FONTE: http://www.fanpage.it

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