Ente Morale D.L. 5 aprile 1945, n. 224

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Querela Polverini e sindaco per il monumento al gerarca

Un cittadino di Prato ha querelato la (ex) presidente della Regione Lazio Renata Polverini, il sindaco di Affile Ercole Viri e i suoi  consiglieri e i consiglieri regionali che hanno votato i finanziamenti per la costruzione del mausoleo dedicato dal piccolo comune al generale fascista e Ministro della Repubblica di Salò (oltre che viceré di Etiopia) Rodolfo Graziani.
La denuncia è stata sporta da Fulvio Castellano, iscritto all’Anpi, che ha deciso di affidarsi all’avvocato Francesco Manduriano. A Polverini, sindaco e consiglieri vengono contestati i reati di «attentato alla Costituzione, apologia di fascismo, peculato per distrazione e abuso di atti di ufficio». Polverini è citata per i finanziamenti che la Regione Lazio ha concesso per erigere il mausoleo, costato 127.000 euro, ispirato al razionalismo architettonico del Ventennio (in sedicesimi) sul quale svettano le parole “Patria e Onore”.
Il perché lo spiega a Pubblico proprio l’avvocato Mandurano: «Oggi in Italia assistiamo a un rigurgito fascista nelle piccole e nelle grandi cose. Questo monumento a Graziani poi, proprio nei giorni dell’anniversario della strage di Marzabotto. Oppure guardate a Roma dove, con la complicità di Alemanno, il 25 aprile sono apparsi ovunque manifesti che parlavano di “eroi tutti uguali”. Il monumento a Graziani ci riporta indietro di quasi cent’anni, alle Leggi Razziali. La stampa estera si è indignata, qui non se ne parla quasi».
Graziani, noto alla storia per un curriculum da criminale di guerra (utilizzò gas nervini per conquistare l’Etiopia, si distinse per massacri di civili e deportazioni, fece gettare i prigionieri dagli aerei), è descritto con queste parole sul sito del comune di Affile dove è inserito nella galleria dei “figli” del piccolo paese alle porte di Subiaco: «II Maresciallo d’Italia Rodolfo Graziani, figura tra le più amate e più criticate, a torto o a ragione, fu tra i maggiori protagonisti dei burrascosi eventi che caratterizzarono quasi mezzo secolo della storia italiana…». I tre puntini di sospensione finali dovrebbero suggerire qualcosa che sinceramente sfugge. Come sfugge anche il ruolo di “figlio” di Affile di Graziani, che nel paesello non nacque, ma più modestamente vi trascorse un breve periodo dopo il carcere.
Pochi mesi prima, a maggio, il primo cittadino di Affile, aveva scoperto un busto bronzeo (a sostituire quello già presente in marmo) dedicato a Giorgio Almirante con una cerimonia affollata di nostalgici mai domi: Donna Assunta, Giuliana de Medici, Francesco Storace, Luca Romagnoli, Francesco Lollobrigida, Tommaso Luzzi, Roberto Buonasorte, Giuseppe Ciarrapico e Domenico Gramazio.

Pubblicato da: Sandro Podda il 03 ottobre 2012 

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